A Bologna, da circa un anno e mezzo, sono state adottate in ambito ostetrico alcune tecniche di digitopressione per l’assistenza alle donne in travaglio. Questa scelta deriva da un percorso di formazione post laurea, richiesto dalle ostetriche, che ha posto in luce la digitopressione come strategia di intervento non medicalizzato per favorire l’empowerment della gestante. Ai corsi hanno partecipato circa cinquanta ostetriche operanti nell’Ospedale Maggiore e nel Policlinico Sant’Orsola-Malpighi.
In seguito a questa formazione, negli ospedali di Bologna, sono state utilizzate le tecniche di digitopressione in svariati casi, ancora in fase di studio, che hanno dato la possibilità di elaborare la prima tesi di laurea in ostetricia sull’osservazione degli effetti della digitopressione in travaglio di parto.
Nonostante non sia stato possibile dimostrare l’assunto di base, la gestione ottimale del dolore, la tesi ha evidenziato alcune proposte di revisione del metodo di osservazione in modo da ampliare le possibili conclusioni.
Ha dato perciò un’interpretazione dei dati parzialmente positiva e ipotizzato un ulteriore spazio di approfondimento. Inoltre ha fatto rilevare un dato importante, la relazione umana dell’ostetrica con la gestante. Così ha aperto la discussione su un elemento fondamentale sia del metodo alternativo proposto, cioè il supporto della digitopressione in travaglio, sia dei punti di forza e di debolezza del metodo sanitario ipermedicalizzato.
Un altro aiuto al travaglio, ancora sotto studio e non citato nella tesi, è l’azione positiva della digitopressione sulla riduzione e l’arresto dell’emorragia post-parto e sul secondamento, con risultati ancora da certificare ma sostanzialmente positivi.
Tesi di Francesca Clementi
TESI. digito pdf
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