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Lavorare sui sogni…(conosci, possiedi, trasforma te stesso di Petra Guggisberg Nocelli)

Vi sono infiniti modi per lavorare sui sogni.

Oltre a rievocarli mentalmente e raccontarli possiamo anche:

Proseguire nel sogno e completarlo, se occorre.

Oppure variandolo, con un finale diverso, eliminando o inserendo altri elementi.

Collegarlo ad altri sogni, in un secondo momento, per osservare eventuali analogie, o contrasti.

Illustrarne i contenuti in vari modi, scrivendolo su un quaderno dei sogni.

Ricavarne delle rappresentazioni plastiche, ad esempio lavorando con l’argilla e facendo quindi delle forme sogno (soprattutto con i bambini).

Oppure trasformarlo in una fiaba, iniziando a raccontarlo come se fosse un racconto evocativo con una morale (anche questo con i sogni dei bambini).

Possiamo anche cantarne le parole chiave come se fossero un motivetto, un gingle.

Oppure trame spunti creativi per qualche gioco o semplicemente per adattarlo a un gioco che facciamo di solito .

Trasformare le parole del sogno in una poesia, con le rime.
Ancora, fare una sintesi, attraverso un disegno che comprende i personaggi ed altro, oppure possiamo ritagliare da una rivista dei personaggi che ci raccontano questa storia.

Utilizzarlo in maniera teatrale creando i ruoli dei diversi personaggi e provando di imitarli come se fossero delle caricature.

Trasformare i volti dei personaggi in maschere e indossarle come se fosse appunto un ballo in maschera.

Assegnare i loro ruoli ad altre persone, fungendo da registi e creando uno spettacolo come se fosse ad esempio una costellazione di personaggi.

Infine fare del sogno un dramma o anche solo di una parte.

Tutte queste differenti modalità di lavorare con i sogni sono parte di un lavoro che può utilizzare tutti questi e molti altri esercizi per aiutarci non solo nella comprensione ma nel riappropriarsi delle proprie parti del sé e della propria storia.

Il sogno puó essere un’espressione di una parte di noi oppure di altre persone o di un evento che abbiamo vissuto e che ci riportano questo ricordo o essere completamente e totalmente immaginativo.

Quello che facciamo con la scrittura e l’analisi dei sogni è un aiuto all’esplorazione dell’inconscio che ovviamente va poi interpretato.

Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di studiare e interpretare quale potesse essere la funzione e il significato dell’attività onirica che occupa così tanto tempo della vita.

Per chi avesse difficoltà a ricordare i sogni ci sono inoltre metodi molto semplici per iniziare a ricordarli e ad usarli.

Freud è stato il primo che ha tradotto il sogno e ne ha spiegato il mistero come un elemento di grande valore conoscitivo e terapeutico.

È sicuramente una delle manifestazioni più comuni e frequenti dell’inconscio, un’espressione la più diretta.

È importante però non farne una teoria particolare, bensì analizzarla volta per volta perché solo una parte dell’inconscio a volte è disposta esprimersi mediante di essi.
A questo riguardo può essere utile leggere il libro della Psicosintetista Renzo Rossin dal titolo Crescere sognando.

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